mercoledì 31 ottobre 2012

La nuova frontiera del mercato, le italiane contro il resto d'Europa

Un tempo erano brasiliani ed argentini ad agitare i sogni dell'italico movimento calcistico, poi fu la volta di uruguaiani e cileni, oggi tocca ai cafeteros. Talenti in sequenza per la Colombia di Pekerman, campioni che potrebbero fare al caso nostro se raccolti dai rispettivi giardini in tempo per essere trapiantati in casa nostra. Basta giocare d'anticipo. Con Falcao non ci siamo riusciti ed ora osserviamo uno dei bomber più prolifici del pianeta giocarsi il trono di miglior giocatore d'Europa lontano da casa nostra, con Jackson Martinez alla stessa maniera avremo il rimpianto di averlo rifiutato ad una manciata di milioni ( fu il Palermo) quando potremo probabilmente vederlo nel nostro campionato almeno per una cifra almeno quintuplicata a fine stagione. James Rodriguez fu a un passo dalla Juve di Secco (occhio lungo dell'attuale ds del Modena) prima di incantare ad Oporto e finire sul mercato come uno dei pezzi più pregiati d'Europa, già inaccessibile per noi. La nouvelle vague racconta di Pedro Franco, certezza del Millionarios cannibale della Liga Postebon e raggiungibile a poco più di due milioni, e John Pajoy. Un difensore ed un attaccante in grado di spostare gli equilibri e disponibili a prezzo di saldo se corteggiati ed acquistati in tempo. Il Napoli ed il Pescara hanno seguito il primo, l'Udinese ed il Genoa apprezzano il secondo. Programmazione che si scontra con la moneta sonante del City e con l'occhio lungo del Porto bravo a gonfiare il bilancio con le cessioni di due pezzi da novanta come il già citato Falcao ed il nerazzurro Guarin. Rischiare per non rimpiangere, il mercato é anche e soprattutto questo.

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