martedì 23 ottobre 2012

Totti più leggenda che storia


IL ROMANISTA (D. GALLI) -  Manca poco. Genoa è per noi, ormai ce la siamo conquistata, Lamela ha fissato da qualche minuto il punteggio sul 4-2 (e a fine partita dirà: «Totti è Totti, riesce a fare cose che non tutti sono in grado di fare»).Francesco avverte una fitta al ginocchio destro, la fa ciondolare un paio di volte, poi Orsato fischia la fine e ai romanisti resta il grande dubbio, il punto di domanda: e quel dolore? Quel dolore non è nulla di grave. Il Capitano si è sottoposto ieri a una risonanza ed è stato visitato dal professor Mariani.L’esito è stato negativo, nel senso che è stato positivo per i tifosi della Roma: non ci sono lesioni, non ci sono conseguenze. «Non ha evidenziato lassità patologiche», si legge in una nota della società. Il dolore non può essere sparito, però, tanto che Francesco ha iniziato immediatamente una terapia antinfiammatoria. Per non perdere tempo, perché c’è Roma-Udinese e l’Udinese è un bersaglio peraltro prediletto dal Capitano. Vediamo cosa succede nei prossimi giorni, ma dallo staff di Sua Maestà trapela un discreto ottimismo. È tutta colpa dell’immensità. La sua. Ultimi istanti di vita di Genoa-Roma. Totti si fa male provando a raggiungere un pallone che non cambia il risultato.
È l’ennesimo sforzo, è l’ennesima folata offensiva, è l’ennesimo sacrificio di un eroe sportivo, di un esempio per i giovani, di un talento che i 36 anni ce li ha davvero solo all’anagrafe, che adesso è a 217 gol in Serie A - ma Meazza e Altafini chi? - che stupisce Prandelli e il giorno dopo vive la sua dimensione chiaramente paranormale, da fenomeno autentico, assieme alle persone che più lo amano. I suoi figli in senso stretto e i suoi figli in senso lato: i ragazzini della propria scuola calcio all’Axa. È la normalità dell’eccellenza, è la dimensione intimistica di un papà alieno. Totti ha assistito alla festa di inaugurazione della nuova stagione e si è intrattenuto con i ragazzi del "Fast Foot Freestyle soccer crew". «Il pallone come arte», si legge sul loro blog. Ah, ecco perché vanno d’accordo con Totti. Battute a parte (insomma, battute mica tanto), il giorno dopo sono solo pagelle da urlo e pubblici encomi.
Prandelli non ci farà un pensierino per i Mondiali, d’accordo, però intanto di Totti ieri ha detto a Sky: «È in una forma straordinaria, con i suoi soliti colpi da campione...». Losi, che nella Roma gli ha passato il testimone delle presenze, ha perso le parole: «Penso - ha commentato a Radio Power Station - che sia utilissimo per la squadra, è "tornato" giovane e sta disputando un ottimo campionato. Parte da sinistra trovandosi poi da solo la posizione giusta. È lui che ha fatto rinascere la squadra. Non so più che dire, è una meraviglia. Speriamo che duri ancora tanto. Ha un ruolo marginale nella squadra? È un grosso vantaggio, perché ha l’esperienza necessaria per portare avanti la squadra e per far crescere i giovani. Ce lo invidiano tutti. Non pensiamo a quello che verrà, godiamocelo finché possiamo. Qualcun altro lo troveremo, anche se sarà difficile». Core de Roma ha quasi del tutto ragione. Quasi. Uno così non lo troveremo più.Quando troveremo uno così, sarà per forza di cose qualcun altro, qualcos’altro, non potrà esserci un altro Francescototti. Perché Totti è entrato nella storia di questo club. E non certo da ieri, ma da un tempo ormai indefinito, un tempo fatto di assist, colpi di tacco, palle protette per difendere il risultato, palle inventate per fare il risultato, palle rincorse a vent’anni come a trentasei, palle che per 217 volte finiscono alle spalle dei portieri della Serie A, palle che nessuno dopo di lui saprà più incantare così. Nessuno.

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