venerdì 25 luglio 2014

Andrea Pelagatti / Francesco Cotellessa, presidente della Vis Lanciano, non ci sta: "Poche luci, molte ombre e soprattutto poca comunicazione dalla Divisione"

LANCIANO - Giovane, pianificatore, con tanta voglia di fare e senza paura di esternare i suoi punti di vista. 

Francesco Cotellessa, presidente della Vis Lanciano - squadra che parteciperà al prossimo campionato di Serie A Femminile -, non è una persona da 'zero a zero'.


Dall'intervista esclusiva che ci ha concesso, emerge chiaramente come per lui al primo posto ci siano i rapporti umani creati nel corso della sua esperienza in questa disciplina sportiva. 


Ma emergono anche le criticità che lo stesso Cotellessa ha individuato nel movimento del calcio a 5 Femminile. 


Anche in questo caso il presidente del Lanciano ha evidenziato con chiarezza le problematiche che ha incontrato lungo il suo percorso e che lo rendono perplesso.


Futsal giocato. Gli ultimi mesi ti hanno regalato grandi soddisfazioni. Ed ora ecco il campionato di Serie A. Cosa ti attendi?


"Può sembrare strano, ma le soddisfazioni che meglio riesco a cogliere e che più mi rimangono impresse dentro, sono i rapporti con le persone che conosci nell'ambito di questo sport stupendo. Considero la mia squadra come una famiglia. Ma ciò non significa giochi e risate. Significa per me, ragione e sentimento, organizzazione e visione comune, dispiaceri e urla, sofferenze e gioie... non esiste parallelismo più vicino con la vita... Mi interessa, alla fine, che si guardi insieme verso un unico obiettivo... Per il futsal giocato non posso negare di esser stato fortunato nell’aver avuto un roster altamente competitivo nel campionato regionale appena conclusosi con la nostra promozione in serie A. Da questa massima serie, invece, mi aspetto solo una cosa che si esplicita tranquillamente mediante la seguente domanda: "Quanto durerà ancora?"... Forse un’altra: “Si accorgeranno i nostri politici ed operatori economici oltre che della nostra esistenza, della nostra importanza... sociale?


Prima della notizia di nuove defezioni, che di fatto rendono quasi impossibile una formula diversa da quella dei tre gironi, ti ho visto progettare una Serie A a 4 gironi. Ecco, esponimi le tue idee in merito.


"Mi piace l’assist fattomi da te con il termine “progettare” ma, sinceramente, il termine più giusto per me è “pianificare”... E penso non sia solo per me... Ebbene sì, oggi come oggi, si tratta proprio di pianificare l’intera annata sportiva e con essa anche riuscire a capire in quale girone si possa capitare... Addirittura anche quanti gironi la Divisione Calcio a 5 abbia deciso di varare... Mi sarei tranquillamente voluto risparmiare ipotesi “fatte in casa”, ma visto che dall’alto non si hanno risposte (nel senso che non si risponde più al telefono), ho provato a stimare quali potessero essere le probabilità di nostra collocazione e, soprattutto, verificare quali fossero i relativi costi. Tutto ciò consapevole che non sarà come penso io... Ma sarà sicuramente come dico io, il nostro futuro, dopo aver assistito al varo... Può sembrare un ricatto, invece è una semplice “pianificazione”..."


La regola delle straniere. Mi è parso di capire che a tuo avviso andrebbe rivista. Spiegami come la cambieresti.


"Non mi sono chiare tante cose... Non voglio entrare nel merito della libera circolazione dei lavoratori nell’UE. O entrare in scivolata su considerazioni inerenti il professionismo e il dilettantismo in merito a quanto prima ed alla registrazione dei contratti. Non basterebbe un’intervista. Voglio solo capire che margini di legittimità ci possono essere nell’aver svolto un Consiglio Direttivo a maggio scorso in cui, tra le novità, le principali di esse riguardano le limitazioni dei calciatori in relazione alla partecipazione al gioco che, per la serie A femminile, erano le seguenti: 50% arrotondato in eccesso di calciatrici “formate”  e 2 calciatrici italiane... Poi con il comunicato n. 1 sono passate, queste ultime, a 3... Quindi nel mio caso, che mi sono mosso prima, vengo a perdere una delle 4 comunitarie che non potranno scendere in campo contemporaneamente. Ma la cosa più illogica è la seguente: per quale principio giuridico, avendo deciso di non avere le 2 (o 3 in fase immediatamente successiva e in corsa) chi mi impedisce di poterle rimpiazzare con delle comunitarie? Fermo restando che, giustamente, il limite per le extracomunitarie è di un posto. Ecco, oltre ai probabili 3 gironi (sperando di non avere sarde), ed anche lottando nel girone centrale, anche questo sgarro sulle comunitarie... Ci sto pensando seriamente, sono sincero, sono indeciso tra un ricorso e ritirare la squadra... Vedo troppa superficialità... Che è la cosa che odio subito dopo la non sincerità. Ce la si potrebbe permettere quando i soldi riescono ancora a celare un modus operandi... Ora non più... Mi dispiace. Prevedo un’implosione..."


Il mercato. Lo hai portato avanti in prima persona. Hai preso 4 straniere, e tanti altri movimenti interessanti. Cosa altro dobbiamo aspettarci? Altre straniere in vista o chiuderai questa sessione puntando su ragazze italiane?


"Bella domanda. Diciamo che il discorso delle straniere è partito a marzo... Sì ho fatto tutto da solo, come costretto a fare anche in altri ambiti, non solo in quello sportivo. Però è stata una bella soddisfazione. Certo, non in ungherese. Abbiamo approfittato per riesumare un po’ d’inglese. Per la spagnola, invece, ho sfruttato il suo perfetto italiano. La società non prevederà per il completamento della squadra, a breve, ulteriori inserimenti di straniere ma si limiterà alla chiusura e perfezionamento dei posti mancanti con buone ed esperte italiane, cosa difficile da trovare, ma per cui stiamo lavorando. Avevamo alcuni “pezzi” buoni in casa, protagonisti della passata stagione, ma hanno deciso di prendere altre strade. Accoglieremo, dato i rapporti che ci legano con la società, coloro che, facenti parte del roster dell’Acqua&Sapone sentono questo progetto come loro. Infine, non ci è consentito strafare... Siamo pur sempre una matricola..."


Foto. 






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