GASPORT (A. CATAPANO) - Ha ragione Franco Baldini. Deve essere davvero «umiliante», per un uomo di calcio del suo livello, dover perdere il sonno per le solite «voci destabilizzanti» dei «mediocri giornalisti» che frequentano Trigoria. E deve essere in effetti «mortificante» doversi presentare ancora una volta in conferenza stampa per ripetere «sempre le stesse cose». Perciò, si comprende benissimo la sua «esasperazione», il «momento personale non facile», anche se, erroneamente, si pensava che fossero i risultati mortificanti della Roma a togliergli serenità, non le chiacchiere delle «radio che diffamano» e gli articoli delle testate (ex) serie che «non verificano le proprie notizie».
Ora, se Baldini è il galantuomo che questa città ha conosciuto tanti anni fa,converrà che per i mediocri giornalisti che frequentano la Roma è altrettanto umiliante (o mortificante, scelga lui) sentirsi rivolgere da anni sempre la stessa accusa: voi volete destabilizzare la squadra. Olè. Ci siamo arrivati, finalmente. Dopo un anno e mezzo di scarsissimi risultati, il direttore generale della Roma americana non trova di meglio che prendersela con i giornalisti. E in questo modo rispolvera il cavallo di battaglia della gestione Sensi. Il Baldini di ieri, infatti, arriva dopo Franco e Rosella, ma anche dopo Pradè, Conti, Spalletti. È tanto orgoglioso di far parte di questo gruppo? Si rende conto che ieri si è allineato sulle stesse storiche posizioni dei capipopolo radiofonici che hanno tentato in tutti i modi di diffamarlo?
Sarà pure vero che i giornalisti sono mediocri, soprattutto quelli che raccontano le gesta (assai poco epiche) della Roma, ma da uno come Baldini era lecito attendersi qualcosa in più del celebre slogan di Franco Sensi: «Se avessi avuto una grande stampa romana...». Ecco, con giornalisti più accomodanti, probabilmente la Roma di Zeman avrebbe gli stessi punti della Juventus e certamente PALLOTTA gli stessi soldi di Bill Gates. Perciò, UniCredit può stare tranquilla: basterà tenere al guinzaglio i giornalisti e molto presto rientrerà degli oltre 200 milioni di euro che ha anticipato prima per tenere in vita la Sensi, poi per finanziare il sogno americano.
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