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Famelica. La Juventus divora il Sassuolo; e sfodera una prestazione da paradigma per agonismo e aggressività. L’hombre del partido è l’hombre del pueblo: Carlitos Tevez. L’Apache segna una tripletta e offre l’assist per la prima rete in campionato di Peluso. La prima occasione della gara è del Sassuolo: Longhi arpiona un pallone in area di rigore ed esplode un sinistro che sfiora il palo. La Juventus ha tuttavia il monopolio del gioco; e crea ritmo, alternando trame orizzontali a filtranti improvvisi. Il vantaggio bianconero non è ritardatario: dribbling e tiro di Vidal, respinta di Pegolo e finalizzazione ravvicinata di Tevez. Esulta lo Stadium. Non è tutto; la Juventus è vorace e verace. E continua come rullo compressore. Il raddoppio è fisiologico: Tevez crossa da corner per Peluso, che stacca in area e insacca in rete. Conte ordina sagacia tattica. Il Sassuolo è ammattito dalla fame agonistica degli avversari. Asamoah si divora il tris bianconero, spizzicando fuori, da appena un metro dalla porta sguarnita, un bel cross di Isla. Il terzo goal arriva però poco dopo: l’Apache capta un retropassaggio sbagliato, dribbla Pegolo con un tocco astuto e rifila il pallone in fondo alla rete. Applausi. Iniziato il secondo tempo, Di Francesco sostituisce Kurtic con Zaza; Conte, invece, cambia Peluso con De Ceglie. La Juventus non allenta l’urto agonistico. Alla ricerca costante del quarto goal, i bianconeri continuano ad attaccare. E agguantano il poker: cross di Isla e tocco ravvicinato, letale, di Tevez. Tripletta. Poi Conte concede all’Apache la standing ovation, sostituendolo con Quagliarella; Di Francesco cambia Magnanelli con Chisbah e Floro Flores con Masucci. Entra anche Padoin per Vidal. Il resto è ordinaria amministrazione. Il ritmo decresce con il cronometro. E quando l’arbitro fischia tre volte, lo Stadium non può che applaudire. Grande Juventus.
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