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È arrivato a Roma in punta di piedi, annunciato in pompa magna da Zeman: “Farò di lui un campione”. Si è presentato con unmeraviglioso pallonettocontro il Zaglebie Lubin, dimostrando chiaramente di avere un sinistro pregevole, adatto per le rapide ripartenze di Zeman. Un sinistro che ha liberato parecchi giocatori della Roma, nelle prime settimane con la casacca giallorossa. Dopo un inizio di campionato soddisfacente, i primi passi falsi. Le prime critiche. Le prime condanne. Poi il paragone con De Rossi e i primi mugugni del pubblico: “Non è buono, leva il posto a De Rossi”. Non è un periodo facile per Panagiotis Tachtsidis, calciatore greco proveniente dal Verona. Il suo lancio millimetrico e la sua visione di gioco ne fanno un perfetto interprete del regista zemaniano. La sua lentezza lo penalizza ma, nelle prime uscite con la Roma, le sue qualità sono balzate agli occhi di tutti, creando delle aspettative forse troppo importanti per un ragazzo di 21 anni appena catapultato in una realtà particolare come quella di Roma. Da oggetto misterioso a male della Roma in pochissimo tempo. Il greco gode della massima fiducia di Zeman: si allena sodo, a Roma si è ambientato bene ma esce poco la sera, pensa solamente a lavorare. Sa di essere in questo momento il giocatore più vulnerabile, il più attaccabile, per cui si allena e lavora a testa bassa per cercare di tirare fuori le sue qualità. Contro l’Atalanta non ha giocato bene, contro la Juve è naufragato come tutti e contro la Samp è calato vistosamente nella ripresa, quando cioè la squadra si è fermata, come impaurita. Tachtsidis per rendere al meglio ha bisogno che i suoi compagni facciano movimento senza palla, altrimenti va in difficoltà e, non avendo giocatori liberi da servire, la sua lentezza viene ulteriormente esaltata. Per riconquistare la fiducia dei tifosi deve solamente lavorare e dimostrare in campo di avere la personalità e la caratura per giocare in questa Roma.
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