Mezz’ora di faccia a faccia. Per fare il punto della situazione, chiarire a tutti ruoli e responsabilita’, cercare di ripartire uniti dopo il pesante in casa della Juventus. Il confronto tra dirigenti, tecnico e giocatori della Roma e’ andato in scena a Trigoria in occasione della ripresa degli allenamenti. A parlare alla squadra, nello spogliatoio del centro sportivo, sono stati prima il dg Franco Baldini e il ds Walter Sabatini, quindi Zdenek Zeman.
Ai giocatori, che hanno ascoltato il discorso dei dirigenti senza replicare, e’ stato ribadito l’impegno della proprieta’ e della societa’ e il sostegno incondizionato al tecnico boemo. ‘‘Si va avanti con Zeman, voi siete stati presi per giocare e vincere, quindi testa bassa e pedalare” il messaggio spedito a Totti e compagni, condito anche da alcune puntualizzazioni a livello organizzativo. ”La societa’ c’e', e’ presente, nessuno scappa o e’ delegittimato, anzi tutti devono avere ben chiaro cosa si deve fare” la presa di posizione forte, con tanto di porta sbattuta all’uscita dallo spogliatoio.
Anche per allontanare l’aria da smobilitazione generale, Baldini tornera’ a prendere la parola in conferenza stampa: per il direttore, che proprio domani festeggera’ 52 anni, sara’ quindi un compleanno particolare, in cui da spegnere ci saranno le polemiche piuttosto che le candeline. Le voci di un suo imminente ritorno a Londra, dell’addio di Sabatini, di Fenucci a un passo dal Milan (ma gia’ stoppato dal presidente Berlusconi che, con una nota, ha riconfermato la piena fiducia a Galliani) saranno smentite con forza nel giorno in cui peraltro sbarchera’ nella Capitale il presidente, James Pallotta.
A ‘catechizzare’ il gruppo, che si era lamentato di alcuni metodi di lavoro, e’ stato poi anche Zeman, prima con una riunione tecnica in cui si e’ analizzata a fondo la sconfitta di Torino (ancora d’attualita’ per il rincorrersi di indiscrezioni, etichettate come ”false” dalla societa’, su una rispostaccia che De Rossi avrebbe dato al tecnico nell’intervallo della gara con la Juve), e poi con un’ora e mezzo di lavoro sul campo in cui sono ricomparsi anche i famigerati gradoni. Il boemo insomma, per tutta risposta alla squadra, ha diretto un allenamento particolarmente duro contraddistinto da tanta corsa, addominali ed esercizi legati al potenziamento degli arti inferiori. Gli unici a ‘salvarsi’ Lobont, Balzaretti e Pjanic: il portiere e’ rimasto in palestra, mentre l’azzurro e il bosniaco si sono limitati a svolgere fisioterapia e una sessione differenziata in palestra e sul campo.
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