lunedì 9 novembre 2020

Perché siamo innamorati di Pedro





 Pedro è arrivato a Roma con un curriculum onnipotente. Pedro è abituato a giocare in club più importanti della Roma.

Quindi ci saremmo potuti attendere una persona altezzosa, che si crede di un altro pianeta (ed effettivamente lo è...). Insomma il classico giocatore che si sente una divinità in terra.

Nulla di più falso. Pedro è un campione di umiltà. Il primo ad arrivare agli allenamenti e l’ultimo ad andarsene.

Ama questo sport con tutto sè stesso e ha l’educazione di un debuttante. È il tipo di leader che non si impone alzando la voce, o facendo il coatto, ma con i comportamenti e dando il buon esempio.

Insomma Pedro è il calciatore che fa sentire a loro agio i Primavera (vedere l’abbraccio a Milanese) ed è anche il gregario che rientra in difesa al 94’ a risultato acquisito.

Pedro è mentalità vincente. Quello che serviva come il pane alla Roma.

Due cosette da sapere...👇

È l'unico calciatore ad aver vinto tutti i maggiori trofei internazionali sia a livello di club sia per nazionali: nel suo palmarès, che conta 25 titoli complessivi, annovera la UEFA Champions League, la Supercoppa UEFA e la Coppa del mondo per club, vinte con il Barcellona, l'Europa League, vinta con il Chelsea, il campionato del mondo e il campionato europeo, vinti con la nazionale spagnola.

È stato altresì il primo calciatore a segnare in tutte e sei le competizioni ufficiali disputate nello stesso anno solare: nel 2009 è infatti andato a segno in Primera División, UEFA Champions League, Coppa del ReSupercopa spagnola, Supercoppa UEFA e Coppa del mondo per club (record eguagliato nel 2011 da Lionel Messi).È il quinto giocatore della storia ad aver segnato sia nella finale di UEFA Champions League che nella finale di Europa League.

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