Capita anche nei giorni in cui si gioca, di parlare o sentire proiezioni che vanno al di là.
Al di là della partita in questione, certamente, ma anche oltre ogni paletto imposto dalla logica.
Accade così, che in un tardo pomeriggio di settembre, a quattro giornate dal via del campionato, con la squadra che gira a gonfie vele, un attacco sempre a segno e una classifica sorridente come nemmeno nei migliori sogni a questo punto e con questo calendario, arrivi dall'Inghilterra la voce che vorrebbe la Juventus pronta a tutto per acquistare a gennaio Mario Balotelli.
Lo immaginiamo, in effetti, Marotta. Proprio mentre Quagliarella segna gol a raffica e di quella fattura dopo quanto mostrato a Stamford Bridge, telefonare nottetempo a Mancini promettendo un assegno da 30milioni di sterline. Le favole mettiamole da parte, e pensiamo alla realtà.
Magari dura da affrontare, come quella di casa Inter. Ma non sconfortante. O almeno non al punto da causare l'esonero di Andrea Stramaccioni come fosse un Gasperini qualsiasi.
Non sottintendendo una superiorità del tecnico romano nei confronti del suo predecessore, ma piuttosto conoscendo a fondo la smisurata fiducia della quale l'ex allenatore della Primavera interista gode in casa nerazzurra.
Dirgli addio equivarrebbe a seppellire un progetto ancora in embrione e che non coinvolge certamente solo il lato sportivo della società Inter. Si parla di abbattimento dei costi, di inserimento dei giovani e di iniziare un nuovo ciclo. Il supporto dei risultati certamente servirà, ma Strama non è a rischio per nulla.
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