mercoledì 19 settembre 2012

Lentini sconsolato: "Milan, non capisco..."


Uno dei giocatori più pagati dell'era Berlusconi al Milan. Gianluigi Lentini, mister 65 miliardi. Estate '92. Tempi lontani. Oggi i rossoneri non sono più quelli di ieri, colpa della crisi e di un Silvio Berlusconi che pare aver chiuso i rubinetti. "Strano vedere il Milan così", sentenzia Lentini aTuttoMercatoWeb.com.
Già. Soprattutto se pensiamo ai 65 miliardi spesi per Lei.
"Sì, anche perché il Milan è da sempre una società all'avanguardia. Mi dispiace, davvero...".
Allegri rischia.
"Puoi cambiare tutti gli allenatori che vuoi ma se non hai i giocatori...".
E ci si mette pure il destino beffardo. Ibra e Thiago Silva vanno in gol a Parigi nella notte di sofferenza rossonera, in Champions League.
"Omai quei giocatori sono stati venduti. Bisogna guardare avanti, mancano calciatori di qualità, in grado di prendere per mano la squadra. Il Milan ha sempre avuto giocatori di spessore, carismatici, che sapevano tirare fuori il colpo risolutivo. Ho visto poca qualità, è impossibile non fare un gol. Non capisco che succede...".
A gennaio serve intervenire sul mercato.
"Se il Milan vuole tentare di fare qualcosa di importante è obbligato. Altrimenti sarà un anno in cui ci sarà da soffrire. Vedo il Milan a metà classifica, anche perché quando la squadra non lotta per grossi traguardi ha scetticismo intorno e anche quel poco che potrebbero rendere i giocatori viene condizionato dall'ambiente. Altre squadre invece rendono di più, seppure inferiori proprio perché non c'è scetticismo intorno".
Berlusconi ha chiuso i rubinetti. Colpa della famiglia o della crisi?
"In piccola parte della famiglia, però più che altro della crisi. Mi auguro che riescano a fare il possibile e lottino per i traguardi a cui il Milan è abituato. Poi soprattutto in Europa il gap è enorme, almeno in Italia invece qualcosa di buono si può ancora fare. Speriamo bene".

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