giovedì 27 settembre 2012

Novara, Porcari: "Emozione grandissima tornare al Piola"


Un ritorno a casa agrodoloce per Filippo Porcari, indimenticabile beniamino della curva azzurra che ieri gli ha tributato ovazione e striscione. In esclusiva per TuttoNovara.it il centrocampista emiliano ha parlato a ruota libera della sua esperienza a Novara e degli obbiettivi del suo Spezia.
Buonasera Filippo, un ritorno a casa da idolo dei tifosi: ovazione al tuo ingresso in campo e lo striscione "Un abbraccio sincero ad un guerriero vero, Pippo Porcari". Com'è stato il tuo rientro al Piola?
"Per me è stato davvero emozionante, non mi aspettavo quest'accoglienza e mi ha fatto tanto piacere vedere che ho lasciato una buona impronta di me sia come persona che come giocatore. Vedere l'aggettivo 'guerriero' è la conferma di quello che sono quando scendo in campo, perchè a prescindere dalla mia prestazione io do sempre tutto. I tifosi della curva mi hanno regalato una maglietta con scritto '176 presenze, maglia sempre onorata', loro hanno capito che tipo di giocatore sono".
La tua interpretazione del ruolo nella squadra di Tesser è stato un perno irrinunciabile del doppio salto. Sensibile disse che tra i tre migliori registi bassi italiani c'eri sicuramente tu, insieme a dei grandi campioni come Pirlo e Palombo. Sei d'accordo?
"Ringrazio Sensibile per il paragone che però forse è esagerato (ride, ndr). Modestia a parte, non mi reputo all'altezza di campioni come Pirlo e Palombo, che possono far bene in qualsiasi situazione. La grande stagione in serie B deriva anche dal fatto che la squadra giocava insieme da parecchi anni, ci conoscevamo a memoria e sapevamo cosa fare e dove trovarci. Poi davanti c'erano grandi giocatori come Gonzalez, Bertani e Rigoni, un gruppo fantastico, e certe giocate riuscivano con facilità".
Tesser poco tempo fa ha dichiarato che uno dei pochi rimpianti della passata stagione è stato non averla affrontata con il suo 11 tipo, ovvero quello della promozione in serie A. Pensi si sarebbe potuto fare di più con quella formazione?
"Si, non posso smentire il mister. Secondo me di quella squadra andava toccato il meno possibile, perchè avevamo fatto molto bene ed avevamo un'ottima ossatura e fisionomia d'inisieme. E' normale che acquisti importanti per la serie A bisognava farli, ma forse cedere Bertani e Gonzalez è stato un azzardo. Non credo siano state mosse sbagliate, ma forse davvero avremmo fatto di più".
La tua zona, il centrocampo, ha subito tantissimi cambiamenti negli interpreti ma la base di gioco è rimasta la stessa. Marianini ha brillato nonostante la sua non più verde età. Tu che lo conosci bene cosa ci puoi dire?
"Che lui abbia 28 anni o 34 poco cambia: è un giocatore che darà sempre il massimo. E' sempre utile in qualsiasi categoria, anche in serie A, magari non di quelli che possono fare la differenza o risolvere la partita ma un giocatore fortissimo, ed è stato un onore per me giocare al suo fianco, e lo stesso posso dire di Pesce e Rigoni".
Abbiamo visto in video il fraterno abbraccio tra te e Charlie Ludi, sembra proprio che abbiate un legame profondo anche fuori dal campo.
"Si, con Charlie siamo rimasti legatissimi, come con Lorenzo De Mani (staff medico, ndr). Ludi è originario della mia zona e abbiamo lo stesso procuratore, e a livello personale è stato fondamentale soprattutto per un anno in particolare in cui non sono stato al top. Mi ha sempre aiutato e tenuto su di morale quando le cose non giravano, un amico sempre presente. Davvero un buonissimo rapporto con lui".
Il paradigma irrinunciabile della difesa del mister sono appunto i due pilastri Ludi e Lisuzzo. Nel campionato cadetto c'è da sudare in difesa, pensi che potranno fare bene anche stavolta?
"Loro due insieme sono sicuramente la migliore scelta in difesa, sono addirittura un lusso per la categoria e non deluderanno nemmeno quest'anno".

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