martedì 18 settembre 2012

ALLEGRI CAMBIA MA NON BASTA, MILAN NON DECOLLA


 Altro che carica da Champions
League. E' una serata malinconica quella dell'esordio europeo
del Milan. Nemmeno contro l'Anderlecht i rossoneri riescono a
sfatare il tabu' di San Siro: dopo due sconfitte in campionato
questa volta si arrangiano con uno 0-0 che certo non basta ad
Allegri per solidificare la propria posizione. Chissa' se si
accontentera' il presidente Silvio Berlusconi, che dopo la cena
della vigilia con la figlia Barbara sembrava intenzionato a
concedere credito all'allenatore fino al derby del 7 ottobre.
   Mancano i vari Montolivo, Robinho e Pato, ma ora come ora il
Milan non sembra in grado di decollare. Per la disperazione del
pubblico (27.593 spettatori, numeri da coppa Italia) che si
scalda solo all'intervallo quando sul megaschermo compaiono i
gol di Ibrahimovic (fischiato) e Thiago Silva (applausi). Mentre
il Psg dilaga, il Milan arranca, e non consola la sconfitta del
prossimo avversario, lo Zenit San Pietroburgo a Malaga. Se
riesce ad arrivarci, Allegri deve risolvere parecchi problemi.
   Intanto non e' bastato cambiare modulo. Scettico alla vigilia
sull'idea di variare sistema senza poterlo allenare, il
livornese lancia Pazzini come unica punta, con Emanuelson e
Boateng (sempre piu' involuto) alle sue spalle, davanti a un
centrocampo in cui viene rispolverato Flamini, al fianco di De
Jong e Nocerino. Novita' anche in difesa, dove Mexes fa il suo
esordio stagionale e Allegri scommette sul giovane De Sciglio al
posto di Abate.
   Solo l'ultima scommessa paga, perche' De Sciglio e' quello
con le gambe piu' fresche e le idee piu' chiare. La squadra di
Allegri non gioca come fosse la testa di serie del girone. Ne'
l'Anderlecht e' una squadra materasso: Van den Brom blinda
Boateng con raddoppi costanti, e attacca scientificamente i
punti deboli del Milan. Cosi', con disinvoltura, i belgi
superano l'avversario per possesso di palla (54%) nel primo
tempo.
   Il Milan non si e' ancora scrollato di dosso le incertezze.
Ogni qual volta l'Anderlecht si affaccia in area sono brividi
per Abbiati, che ringrazia Bonera e Mexes, quasi impeccabili nel
contenere Mbokani. De Jong non azzecca un passaggio e questo
rende inutili gli scatti di Pazzini, pericoloso solo quando e'
servito con i cross. Piu' intelligente e' la partita di De
Sciglio, che corre come un dannato sulla fascia destra, e da una
sua idea nasce al 15' il primo pericolo del Milan, un colpo di
tacco di Boateng smorzato da Wasilewski.
   A parte un salvataggio di fondoschiena del portiere belga
Proto, il Milan a lungo e' costretto a inseguire gli avversari,
in particolare Antonini, in costante affanno. Il paradosso e'
che l'Anderlecht spinge e il Milan riparte in contropiede.
Andrebbe bene anche cosi' ad Allegri, se solo al 34' Emanuelson
riuscisse a colpire bene il perfetto lancio di Nocerino.
   Biglia da' la sveglia al Milan quando al 6' della ripresa
spara alto davanti ad Abbiati. Da li' in poi i rossoneri
soffrono meno, tengono di piu' il pallone ed entrano piu' spesso
nell'area belga. Merito anche di El Shaarawy, che al 15' prende
il posto di un fischiatissimo Boateng e si fa subito notare per
un'incornata su cui e' bravo Proto. Allegri deve sostituire
Bonera (problema al piede sinistro) con Yepes e per gli ultimi
10' manda in campo Constant per Emanuelson. Non vuole prendersi
rischi, il pubblico non gradisce. E tanto meno apprezza gli
ultimi minuti senza colpi di scena, scatenandosi alla fine in
fragorosi fischi. (ANSA).

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