venerdì 21 settembre 2012

Milan, non sei più quello che eri e non sai cosa diventerai. Juve la più forte, mercato esaltante e centrocampo tra i migliori d'Europa: per ora un'eccezione, ma può fare da traino


Non si possono fare discorsi seri sulla salute del calcio italiano dopo appena una partita di Champions League. Il Milan ha pareggiato male, è come se avesse perso, acutizzando tutte le tensioni interne che potrebbero portare alla crisi della panchina. La Juve, invece, pur avendo preso un punto, è come se avesse vinto. E per almeno quattro motivi.
1) Lo ha fatto in casa dei campioni d'Europa.
2) Ha rimontato dallo 0-2 al 2-2.
3)Ha giocato con tranquillità ed autorevolezza a prescindere dal risultato.
4)Il pareggio l'ha colto con il Chelsea che teoricamente è la squadra più forte del gruppo. Non è finita: la Juve può migliorare, il Milan temo di no. Da ciò discende che sono ottimista in un caso e pessimista nell'altro.
Eppure questo non è il calcio italiano. E' una parte, non certo la migliore. Il Milan è arrivato secondo l'anno scorso e certamente, per me, non lo sarà quest'anno. Non è nemmeno una squadra rinnovata, semplicemente non è più quello che era e non sa cosa potrà diventare.
Non mi interessa nemmeno più stabilire se sia più colpa della società (come penso), di Allegri, un po' dell'uno o molto dell'altro. Voglio dire che il Milan semplicemente ha affrontato questa stagione come un transito doloroso verso un futuro inesistente. Tra le squadre di vertice del campionato italiano nessuna è stata sventrata alla stessa maniera. Riuscire a passare il girone sarà già un risultato importante. Tuttavia non è detto che succeda. E se non succedesse non potrà essere una sorpresa.
Perchè il Milan non rappresenta il meglio della nostra serie A? Certamente per una ragione contingente. La Juve, invece, cerca il massimo per una ragione programmatica, cioé opposta a quella rossonera. Ed è più forte tra le squadre italiane perché, oltre ad avere vinto lo scudetto, ha provveduto a rinforzarsi con un mercato esaltante che le ha regalato il reparto di centrocampo tra i più attrezzati d'Europa.
Inoltre crede in se stessa quasi fosse spinta da una forza messianica. Oggi il gioco non è solo un mezzo, ma il fine. La Juve, dopo anni di delusioni, vuole la conversione dei suoi tifosi, non le basta solo la fiducia. Mi si dirà che nemmeno la Juve rappresenta, da sola, il calcio italiano. Vero. Al momento è un'eccezione. Che, però, potrebbe far da traino a qualche altro.

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